FURTO SUL POSTO DI LAVORO Siamo un Istituto Investigativo leader nelle investigazioni aziendali, veniamo spesso incaricati dalle aziende che necessitano ottenere prove inconfutabili, e legalmente valide per il licenziamento giusta causa. FORNIAMO CONSULENZA LEGALE E INVESTIGATIVA Furti e sottrazione di denaro in azienda: raccogliere prove utili al licenziamento. Furto di materiale e mancata emissione di scontrini, questi sono gli illeciti che più di frequente commettono i dipendenti infedeli all’interno dell’azienda. Le tecniche adottate dai malfattori sono le più variegate, molto spesso sfruttano le c.d. zone d’ombra dove, il mancato o non corretto posizionamento degli impianti di videosorveglianza, l’assenza (o inosservanza) di protocolli afferenti i processi di acquisto, stoccaggio e trasporto, portano dipendenti infedeli ad agire in completa disinvoltura e lontano da occhi indiscreti. Nella stragrande maggioranza dei casi il datore di lavoro si trova a dover porre rimedio alla questione quando l’entità ha assunto una certa rilevanza ovvero, quando il danno economico patito risulta essere consistente. Quando ci si trova di fronte a tali episodi, come ci si comporta? Anzitutto preme sottolineare che nei casi di furto in azienda il datore di lavoro può – licenziare per giusta causa e senza preavviso – il dipendente infedele che è stato sorpreso a rubare. Per dar corso a tale provvedimento disciplinare e, scongiurare potenziali vertenze da parte del lavoratore (grava sul datore l’onere di comprovare l’illecito – art. 2697 c.c. la parte che intende far valere la legittimità della risoluzione del contratto, anche alla luce delle norme di legge che la disciplinano e che rilevano in base al citato art. 1374 c.c., deve provare i fatti che ne sono a fondamento), è di fondamentale importanza precostituirsi prove “incontrovertibili” finalizzate a documentare l’evento delittuoso. La raccolta degli elementi probatori si può eseguire in modalità autonoma, ma è preferibile delegarla a Investigatori Privati esperti in diritto del lavoro giacché, un’eventuale raccolta e produzione indiscriminata di documenti e prove illegittime (la normativa Privacy e lo Statuto dei Lavoratori pongono condizioni ben precise sulle regole generali poste a tutela del lavoratore), esperita da soggetti non esperti in materia, potrebbe non solo pregiudicare il buon esito del provvedimento disciplinare, ma addirittura portare all’impugnazione del licenziamento da parte del dipendente con conseguente reintegra nel posto di lavoro. per saperne di più … contattateci!